Storia del Coordinamento

 Tutto cominciò nel novembre 1974 sulla scia dell’entusiasmo che aleggiava intorno al Perugia, impegnato nella lunga e felice cavalcata che lo avrebbe poi condotto in serie A per la prima volta nella sua storia. L’amore per la propria squadra, il legame con la propria città, i rapporti di amicizia, lo stare insieme per raccontare ciò che si è vissuto e la speranza di quello che si potrebbe vivere fecero sì che nascessero i primi Perugia clubs.
Da queste premesse alla costituzione di un Centro di Coordinamento il passo fu breve e trovò in Gianfranco Bevagna il suo primo ispiratore e coordinatore, forte dell’esperienza maturata come osservatore regionale per la società Juventus, e nell’avvocato Giancarlo Cutini il primo presidente promotore della formazione del Centro di Coordinamento dei Perugia Clubs, che si costituì ufficialmente nel giugno 1975 e aderì alla F.I.S.S.C. nel settembre dello stesso anno. Bevagna contribuì anche all’organizzazione del torneo “R.Curi” per la categoria “allievi” dall’anno successivo alla morte di Renato Curi.
Presidente del Coordinamento dal 1975 al 1982 è stato Mariano Tarpani che ha anche ricoperto il ruolo di consigliere nazionale F.I.S.S.C., così come il dr. Alfio Picchio, membro del Collegio dei Revisori dei Conti nel consiglio nazionale dal 1978 al 1980. Nel 1978 il Coordinamento dei Perugia Clubs ha anche vinto la “Coppa Disciplina” istituita dalla F.I.S.S.C. per premiare la tifoseria più corretta.
Erano anni densi di successi e soddisfazioni, culminati nel record di imbattibilità e nel secondo posto alle spalle del Milan nel campionato 1978/79.
Ma per il trio d’Attoma-Ramaccioni-Castagner, artefice del “Perugia dei Miracoli”, iniziò la parabola discendente con la retrocessione in cadetteria e un successivo cambio della guardia sia ai vertici societari che nel Coordinamento, guidato da Alviero Mariucci negli anni bui, quelli segnati dalla doppia retrocessione a seguito della nuova ondata di calcioscommesse. Iniziarono così i contrasti e, dopo la morte di Mariucci, il Centro fu affidato nel 1990 a Enzo Cecchini che diede vita a un Consiglio Provvisorio di cui fu l’animatore e il presidente fino all’autunno 1992, quando fu eletto Maurizio Primieri.
Lungo e costruttivo è stato il suo periodo di presidenza, ben quattordici anni, cioè l’intero arco di tempo trascorso dalla famiglia di patron Gaucci alla guida del sodalizio biancorosso, che riportò fiducia e ottimismo nell’ambiente.
Sono stati anni vissuti all’insegna del successo: promozioni, sette campionati in A, una Coppa Intertoto vinta, l’accesso al terzo turno di Coppa Uefa e tanti ricordi indelebili, segnati anche da qualche boccone amaro, ma sempre vissuti ad alto livello anche nella vita di club. Le cellule biancorosse del tifo organizzato fiorivano in continuazione, superando i confini regionali e nazionali con i clubs di Firenze, Roma, Apecchio, del Lussemburgo e di Francoforte.
Tante iniziative si sono consolidate in quel periodo, soprattutto quelle umanitarie, che si sono affiancate a quelle tradizionali quali l’organizzazione delle trasferte, il torneo di calcio fra Perugia clubs, il “Natale Biancorosso”, la realizzazione di un prodotto editoriale, “l’Eco del Curi”, distribuito gratuitamente allo stadio e il “Trofeo Miglior Grifone”.
Tuttavia la ciclicità della storia ha riproposto la parabola discendente e proprio nell’anno del Centenario, il 2005, è stato decretato il fallimento della vecchia e gloriosa A.C. Perugia, con conseguente avvento di una nuova proprietà  e il ritorno in C1.
Nel frattempo Maurizio Primieri, consigliere nazionale F.I.S.S.C. dal maggio 2002, ha cercato di tenere unita la tifoseria che, fra amarezza, rabbia e delusione, ha cominciato a vivere con apatia e apparente distacco le vicende del Grifo.
E’ iniziata così una nuova fase di rifondazione con la costituzione di un Comitato di Reggenza composto da Daniele Orlandi, Stefano Mortini e Mauro Trampolini, rimasto in carica dal 2006 al mese di marzo dell’anno 2015. Anni affascinanti e difficili allo stesso tempo, contraddistinti anche dal secondo fallimento in poco tempo, quello del 2010. Ed è in tutto questo periodo che la Reggenza cerca di ricreare le condizioni per convocare l’Assemblea Elettiva, coltivando entusiasmo nella tifoseria, favorendo il proliferare di nuovi Perugia Clubs. Infatti né le sentenze dei tribunali né le incompetenze degli organismi societari di quegli anni impediscono alla tifoseria del Coordinamento di sostenere con continuità e carattere il Grifo dalla Serie dilettanti. Con la presidenza di Damaschi e Moneti le cui quote societarie vengono progressivamente rilevate da Massimiliano Santopadre, il Perugia risale la china, fino alla serie B del 04.05.2014.

Dopo 9 anni, il 12.03.2015, il Comitato dei Reggenti convoca l’Assemblea Generale del Coordinamento alla presenza di 28 Perugia Clubs per l’investitura dei nuovi organismi sociali, seguita dall’insediamento del Consiglio Direttivo sotto la presidenza di Mauro Trampolini. È la storia recente del Coordinamento, che non rinuncia a consolidare vecchie iniziative appartenenti alla tradizione ma anche a proporne di nuove con uno sguardo sempre rivolto al futuro. La proposta per la ricerca di una nuova sede, il consuetudinario Natale Biancorosso, la programmazione e l’incessante presenza alle trasferte, l’adesione e partecipazione al torneo di calcio dei tifosi organizzato dalla attuale Società, la presenza nel direttivo nazionale F.I.S.S.C. per il tramite del delegato Maurizio Primieri, il rinnovamento dello Statuto sociale, nonché un organigramma societario con deleghe di funzioni ben precise agli undici componenti del Consiglio. Insomma una trama di rapporti a tutti i livelli, con le Istituzioni, con la Società, con gli altri gruppi organizzati della Curva, con stampa, tv, social network e media in genere, ma soprattutto con i tifosi di tutto il territorio, da sempre vera ricchezza del Coordinamento nella sua storia pluridecennale.

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